Carlo Errera - Il confine fra Italia e Austria

- 6 -- che nella marcia ansante del treno che sale, nel rapido inselvatichirsi della valle dove ai vigneti succedono i castagni ~ ai castagni gli abeti, nell'affacciarsi delle candide frangie dei ghiacci su pei monti d'ogni intorno, la via che seguite vi conduce incontro alle vette delle Alpi che sono il termine naturale del nostro paese. Quando poi, dal seno più int~rno e più chiuso della valle, varcate rapidamente le viscere della montagna, voi riuscite alla luce sull'opposto versante, sul versante francese, - ecco mutati dintorno a voi tutti insieme e gli aspetti d~lla natura e le apparenze più notevoli della vita umana e i segni del governo e delle leggi : così scorgete le valli inabissarsi precipitose in direzione opposta a quella di prima, mutarsi dintorno quasi per incanto la lingua, i modi del conversare e I.e espressioni della vita, governarsi ogni cosa sotto ordini e con leggi diverse dalle vostre. Voi avete allora ben netta, precisa l'impressione, che avete lasciato dietro ls'l spalle il vostro paese, la vostra gente, le vostre foggie, i vostri ordinamenti, e che non soltanto avete passato un confine politico ma siete nel medesimo istante passati v~ramente presso. un'altra gente, presso un'altra patria. Ivi il confine politico dello Stato coincide insomma col limite naturale d'Italia e coincide ad un tempo col termine preciso della nazione italiana. Ma se, navigando col piroscafo il Lago di Gardft, scorgete a un tratto la gran parete uniforme di rupi che precipita sulle acque del lago segnata da una piccola colonnina bianca, e apprendete che in quel punto dove non è una valle, non un fiume, non un ri~ntramento della sponda, non la più piccola variazione della natura, ivi l'Italia è ufficialmente finita, - eppure vi attendono poc'oltre, al termine austriaco del lago, città e villaggi che dalle case, dalle chiese, dai portici, dai mercati, dai costumi, dai modi, e soprattutto dalla favella, vi si rivelano subito cosi intieramente, cosi schiettamente italiani come le città e i villaggi che avete poco prima lasciato all'ombra del tricolore, - allora voi avete immediata, acuta, profonda l'impressione dell'artificiosità insanabile di quel confine, dove s'è voluto che lo stato italiano, sorto per essere il vivo e intero e completo Biblioteca Gino Bianco

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