Carlo Errera - Il confine fra Italia e Austria

- 22tato di pace, firmato a Vienna il 3 ottobre, .consacrava definitivamente come frontiera dei due stati il confine amministrativo preesistente, imposto dalla volontà del più forte. Vero è, che una clausola age:iuntiva stabiliva che la frontiera dovesse esser riconosciuta e segnata sui luoghi per opera d'una Commissione di tecnici italo-austriaca. Ma il compito della Commissione si limitò in realtà - nè poteva essere altrimenti - all'accertamento dei soli punti che per avventura non risultassero sufficientemente precisati. La frontiera dal 1866 ad oggi. Qualche mutamento, è vero, avvenne più tardi. Qualche mutamento, si... Trent'anni di alleanza, trenta anni di ossequiesa accettazione di tutti i soprusi che al- !' Austria piacesse d'infliggere ai nostri connazionali, dalla persecuzione dell'italianità in Dalmazia alla lunga corbellatura nella questione universitaria, dal sistematico sforzo per slavificare Trieste al bando in massa dei regnicoli stabiliti laggiù, trent'anni, dico, di rinunzia cosl piena e così supina, dovevano pure offrirci, è vero?, l'occasione per tentar di eliminare taluno degl'inconvenienti più gravi durati dal 1866 in poi... Orbene, in questa materia dei confini come in troppe altre, i trent'anni di alleanza, quando non hanno lasciato immutati i vecchi guai, hanno peggiorato in più d'un punto la situazione. Non v'ha italiano che non ricordi, per esempio, il clamore sollevato quattro anni sono dall'incidente onde fu resa celebre Cima Dodici, la specola superba (m. 2341) dominante dal confine vicentino tutti i Sette Comuni nostri e l'austriaca Valsugana. Su codesta vetta, assegnata all'Italia dalla conformazione stessa del terreno sfuggente a picco disotto alla cima verso le valli austriache, documentata italiana da tutti i documenti e da tutte le B bllotec2 Gino Bianco

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