Carlo Errera - Il confine fra Italia e Austria

- 21 - striaco del Veneto e i dominii pure austriaci situati a tramontana e a ltvante : veniva cioè elevato a un tratto a funzione di frontiera fra due stati indipendenti, quello eh 'era stato fino allora un semplice e insignificante confine amministrativo tracciato senza alcun riguardo agli interessi politici e militari di questo o di quello. Cioè, diciamo meglio, tracciato, pur nella sua incoerenza, con riguardo agli interessi d'un solo. Quel confine amministrativo infatti era ricalcato, in sostanza, sulla vecchia frontiera politica dividente nel secolo XVIII i dominii di Casa d'Austria da quelli della Repubblica Veneta, su una frontiera cioè che lo stato austriaco si era venuto formando nei secoli andati a furia di usurpazioni territoriali compiute a spese del decrepito governo della Serenissima. La storia degli ultimi tre secoli della Repubblica di San Marco è, può dirsi. una storia continua di usurpazioni di codesto genere, alle quali la neutraIissima Repubblica era pronta, sl, ogni volta ad opporre una infinità di documenti e di carte comprovanti il pieno diritto suo, ma colla conclusione inevitabile, che... i documenti rimanevano alla Repubblica e i terreni all'Austria. « Carta tua, montagna mia! » come suonava il vecchio motto del 1600. Onde era uscito fuori, a forza di transazioni e di strappi, quel bel confine che sappiamo, tutto congegnato, nelle sue infinite storture, a danno della Serenissima e a vantaggio dell'Austria : la quale Austria poi, quando nel 1814 ebbe prese per sè anche le provincie venete, si guardò bene dal soporimere o dal modificare radicalmente ··e!!a famigerata linea divisoria, solo correggendola qua e là a tutto danno, s'intende, del LombardoVeneto ed a vantaggio delle vecchie provincie di Casa d'Austria. Tutti questi vizii di quella che si voleva ora far diventare la nuova frontiera del Regno furono certo rigorosamente discussi nel 1866 dai plenipotenziari italiani prima di addivenire al trattato definitivo. Ma all'Italia, che di fronte all'Austria era allora (ed è oggi ancora, rammentiamocelo) la vinta di Custoza e di Lissa, - all'Italia l'Austria rispondeva, ostinatam~nte ferma nel rifiutare qualunque anche minima modificazione : cosl che il tratB blioteca Gino Bianco

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