Antonio Piscel - Il conflitto austro-serbo e gli interessi italiani

- zg - Fin da princ1p10 di questa guerra nello spirito pubblico della duplice Monarchia si palesò una profonda scissione d'animi rispetto ai belligeranti. I circoli ufficiosi e militari e l'opinione pubblica tedesca e ungherese si schierarono subito calorosamente a favore della Turchia, colmando gli alleati balcanici prima di disprezzo, poi d'accanita ostilità; soltanto l'esercito bulgaro, o meglio il Sovrano di Bulgaria, fin da principio, era messo in miglior luce dai portavoce di questa politica ufficiale austriaca. Invece dagli Slavi soggetti alla monarchia quella guerra fu considerata una guerra nazionale, quasi una guerra santa. Malgrado le proibizioni, mandarono volontari ed aiuti in denaro: l'opera di soccorso ai feriti connazionaii trascese assai lo scopo umanitario. Malgrado le proibizioni ed i processi, ad ogni notizia di vittoria serba, bulgara o montenegrina, tutte le città slave della monarchia abbandonavansi a grandi dimostrazioni di festa. Così sotto gli occhi delle autorità, che non osavano intervenire perchè tratta vasi d'un movimento troppo vasto, fu pubblicamente festeggiata la notizia della presa di Scutari e dell'arrivo dei Serbi a Durazzo; e quelle vittorie si considerarono come riportate, piuttosto che contro il turco, contro l'altro nemico ereditario, il tedesco austriaco. Persone che in quell'inverno furono comprese nella mobilitazione e passarono alcuni mesi nella Dalmazia meridionale e nella Erzegovina, mi assicurano che colà dovette anche allora essere richiamata la leva in massa (landsturm), non già perchè si pensasse di poterla utilizzare in caso di guerra col Montenegro, ma unicamente per poter assoggettare ai rigori deìla legge militare austriaca tutta la popclazione valida alle armi e per impedire la continuazione dell'esodo in massa dei volontari. Eppure, perfino inquadrati con sott'ufficiali e caporali tedeschi, non solo i richiamati della landsturm e della landwehr, ma anche le truppe slave di reggimenti del1 'esercito attivo, si abbandonavano a dimostrazioni di gioia ad ogni successo dei nemici del loro Governo. Lo scoppio della guerra balcanica fu, almeno per la diplomazia austriaca, una grande sorpresa. Mille indizi Biblioteca Gino E31dnco

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