Antonio Piscel - Il conflitto austro-serbo e gli interessi italiani

- 25 - Quel processo, condotto con metodi barbari ed arbitrari, finì con la condanna di alcune diecine di patrioti serbi, sudditi austriaci, a &ravissime pene, e anche con alcune condanne a morte. Lo svolgersi dei dibattimenti e la viva agitazione fatta sulla scarsezza delle prove, raggiunsero però l'effetto che la Corte suprema, accogliendo i reclami dei condannati, annullava la sentenza. Il secondo processo non si fece più, perchè un ordine imperiale, facendo uso del potere discrezionale sovrano, ordinava la desistenza da ogni ulteriore procedura e la scarcerazione degli imputati. Di fronte a quella fretta improvvisa di seppellire la cosa, ed alle voci, sempre più insistenti e più attendibili, che il materiale più grave dell'accusa era stato costituito da documenti falsi pervenuti dalla Legazione austriaca di Belgrado e dall'ufficio dello stato maggiore di Vienna per il tramite del noto storico tedesco austriaco Friedjung, si tentò di fare luce incolpando su d'un giornale viennese Io stesso Fri,edjung di essersi prestato a quel falso, per lo meno con leggerezza eccessiva. Il colpito non potè esimersi dal produrre querela; ma il dibattimento, svoltosi in séguito a questa querela, fu un vero disastro, perchè ne risultò provata la falsificazione d'una quantità di pretesi verbali d'una società segmta serba. La falsificazione mirava a compromettere molti di quei patrioti serbi, i quali sulla base di tali false rivelazioni subirono molti mesi d'arresto preventivo, e corsero rischio di sorte ben peggiore nel processo di Zagabria. Per misteriose sollecitazioni il Friedjung ritirò la querela s.enza domandare nessuna dichiarazione. Risultò anche, che 1'autore di quei documenti falsi era un confidente di polizia (mi pare si chiamasse Nastie), resosi già altra volta tristamente famoso e quanto mai efficace nel seminare diffidenze fra la dinastia serba e quella del Montenegro, nel fornire alla polizia montenegrina una serie di pretese prove su di una congiura contro il Re di Montenegro, che diceva preparata in Serbia, nientemeno che con la compromissione di persone della famiglia reale. I diplomatici austriaci a Bel2rado, lo stato ma22ior8 B blioteca Gino 81dnco

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