Antonio Piscel - Il conflitto austro-serbo e gli interessi italiani

12 - Trasformazione economica e sociale nella Jugoslavia. Più tardivamente e più debolmente che nel resto dell'Europa centrale, era tuttavia inevitabile che anche nelle regioni abitate dagli Slavi meridionali deIJ'Austria si effettuasse quella profonda trasformazione della vita sociale che segna il trapasso dall'economia patriarcale domestica alla civiltà mercantile-monetaria. Anche per queste regioni più meridionali della monarchia austro-ungherese fu l'introduzione della rete ferroviaria il segnale ed il fattore primario che determinò ed affrettò questa evoluzione. Non si può dire in vero che i dominanti della politica austriaca abbiano imprudentemente affrettata tale rivoluzione economica fra gli Slavi meridionali con larga elargizione di ferrovie. Infatti, se la rete ferroviaria austro-ungherese raggiunge nelle provincie nordiche, delI 'Austria inferiore, della Boemia e della Slesia, la media dei paesi industriali europei con l'intensità dai 12 ai 13 chilometri di linee ferroviarie per ogni 100 chilometri quadrati di superficie, tale proporzione scende a meno di 5 chilometri per la Carniola e per la Croazia, a meno di 3 per la Bosnia ed Erzegovina, ed a meno di 2 per la Dalmazia. Da tale computo sono escluse le recenti linee a scopo militare che sono state deliberate quest'in• verno senza attendere l'approvazione parlamentare, e che sono ancora in costruzione. Bisogna viceversa tenere conto che per la parte costiera di tali regioni I'intensificarsi della navigazione adriatica potè equivalere negli effetti ad una maggiore dotazione ferroviaria. L'antica vita patriarcale contadinesca fu così quasi per intero sconvolta : le vecchie proprietà collettive dedicate al pascolo comune vennero continuamente riducendosi per la coltura e per l'appropriazione privata; le grandi selve, eh.e coprivano quasi un terzo del suolo, divennero oggetto di enorme diboscamento : nel solo anno Biblioteca Gino B1dnco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==