Diario triestino : 1815-1915, cent'anni di lotta nazionale

- 26 - italiana e di aver dato a una sua figliuoletta il nome qj Mafalda, a malgrado delle opposizioni del parroco. 15 novembre. - Con improvvi5a ordinanza l'i. r. polizia sopprime tutte le conferenze domenicali della Università popolare. 30 dicèmbre. - Il Governo austriaco preµara il censimento nella Venezia Giulia con questo programma, dichiarato in tutti gli organi sloveni e nel Corriere Adriatico, portavoce ufficioso della Luogotenenza : « Domani hanno da parlare gli slavi di Trieste; domani noi getteremo il guanto di sfida alla cricca che signoreggia, e comincerà il due!lo, che non abbandoneremo fìnchè non sia sotto i nostri piedi, ridotto in polvere, l'artificiale italianità di Trieste ». Pur con queste disposizioni, e a malgrado di tutti i corrispondenti sforzi governativi, a censimento compiuto, sopra 225 mila abitanti, resultano, compreso il territorio, circa 35 mila Sloveni. E allora il primo resultato subisce una « revisione », che porta la cifra degli Sloveni a 52 mila; ma la stessa i. r. Commissione centrale di statistica a Vienna deve censurare questo falso. 31 dicembre. - Nell'interno dell'Istria, dove I'elemento italiano è più fortemente minacciato, da Rozzo, da Sovignacco, da Montona, da Colmo, i popolani richièdono alla direzione triestina della Lega Nazionale maestri per lt loro scuole; e per esse offrono l'area, i materiali e la propria opera gratuitamente; tutto, perchè sia impedita la costruzione di una scuola croata. 19 li 31 luglio. - A malgrado dtlle difficoltà di ogni sorta create dal Governo, il Municipio di Trieste compie in quest'anno scolastico il suo grande piano di difesa nazionale, con l'organizzazione dell'istruzione primaria, aprendo 13 scuole popolari e 8 scuole cittadine (corsi elementari supèriori) ; con nuovi edifizi grandiosi che contengono 352 classi e 16.470 scolari. 21 dicembre. - « Un leone alato con tutte le caratteristiche dello stemma di Venezia, rispettivamente della cessata Repubblica Veneta, si deve considerare messo in pubblico a scopo di dimostrazione politica »; B•blioteca Gino Bianco

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