Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

Panorami del muro Nel suo libro più recente Paul Virilio (1993) sostiene che la Storia, anziché configurarsi semplicemente come questione geopolitica all'interno di una sequenza di unità temporali, vada piuttosto letta nei termini della quantità di energia disponibile nei singoli periodi che ne costituiscono il corso. «Storia» diventa così sinonimo di propulsione: la concezione del viaggio, del panorama, del territorio, e la percezione di questi oggetti culturali, vanno a cadere sotto il segno della Storia poiché il movimento «temporalizza» lo spazio a seconda del motore che lo anima. La definizione della Storia in termini di energia ci invita dunque a riconsiderare in termini culturali il concetto di velocità. Storia sarà allora storia della macchina, di macchine costruite per rispondere a un sempre più pressante bisogno di velocità: macchina a vapore, motore a scoppio, motore supersonico e infine computer; il mondo delle telecomunicazioni è così veloce da non lasciare al corpo umano alcun spazio fisico per viaggiare. La velocità assoluta coincide con la morte del veicolo. Ma non è questo l'unico inconveniente del viaggio ad alta tecnologia: più aumenta la velocità con cui gli avvenimenti accadono e vengono registrati dai media, e 63

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