Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

interiori (Lotman 1968: 11). Proprio la vita scelta dai più grandi «eroi dello spazio aperto», quelle categorie di viandanti e vagabondi che, nella loro stranezza o addirittura follia, diventavano un tutt'uno inscindibile dal paesaggio naturale. Ordine e venerabilità della natura selvaggia russa-antica superano anche quello che sarà il binomio kantiano di Bewunderung und Ehrfurcht (venerazione e ammirazione), divenendo, per i reali fruitori, condanna e celebrazione. Il doppio atteggiamento dell'uomo russo (e poi del poeta) nei confronti di quello spazio e di quella natura vedrà costantemente le due categorie abbinate: da un lato al suo amore per la sedentarietà, per l'immobilità, dall'altro alla passione per la velocità e l'erranza. Diverse epoche e diverse poetiche vedranno il prevalere dell'uno o dell'altro atteggiamento, ma in ogni caso tracce del binomio di partenza saranno sempre identificabili. Nei suoi spostamenti per la steppa, nelle buie notti di tormenta invernale, o nelle afose giornate di calura estiva, fastidio e incanto saranno perennemente abbinati12. Il vivere il paesaggio si manifesta anche così, rifiutando l'adeguamento alla categoria della pura contemplazione, ma sottoponendosi alle difficoltà che rendono la contemplazione fisica e «spirituale». Se è vero che il primo mezzo di trasporto dell'uomo russo è stata la pecka, la famosa stufa sulla quale, grazie alla particolare struttura, era possibile anche dormire, allora l'accostamento di sedentarietà e movimento in quella cultura diviene meno difficile da comprendere. La posizione orizzontale, sdraiata, per l'uomo russo non corrisponde soltanto a pigrizia, sonno o indolenza, bensì anche a un'intensa attività intellettuale e fantasiosa. La dimensione orizzontale, oltre che riprendere l'andamento primario del paesaggio russo, quello piano e piatto, privo di alture e tagli verticali che possano costituire un orizzonte o interromperne l'inesistenza, ripropone lo stato ideale di immobilità e passività del contadino russo: lezat' 46

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==