Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

rivelazione di quella differenza instabile, innaturale, impossibile (subito cancellata) registra un momento importante: uno spazio che si apre nell'attimo di sospensione (nella differenza fra acqua e acqua) prima che la cosa si richiuda su se stessa. Ed è in questo momento che si gioca tutto il guadagno della rincorsa alla ripetizione. Non è tutto. Un atto creativo, una fecondazione s'intromette in questo divaricarsi. La materia si scinde, l'elemento apre dentro di sé un luogo che genera nuova materia, nuovi elementi. Il paragrafo intitolato alla «Prodigalità» (pp. 201-221) assume un particolare significato se lo leggiamo con quello d'apertura dedicato alla «Genia» (pp. 13-51). Per esempio, con l'incipit dell'ultima poesia citata (Così scende.) che è sui padri e sui figli e sul loro retaggio; rivediamola tutta: I padri, i figli Il retaggio, il tradimento - Così scende. così viene a se stessa l'acqua piana o precipitando, acqua da acqua che trascorre ad acqua, ancora a se medesima. La meta è quella, quella la discendenza. E nella sua catena lei conosce la servitù, la festa, il continuo mutamento. (41) L'acqua scende, dunque, come una filiazione, come la vita si trasmette di padre in figlio: quella è la meta. E, nel continuo mutamento, quella è la servitù e la festa. La discesa (la discendenza) è fatta oggetto dell'intero paragra157

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