Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

to riguarda la pelle, elemento importante dell'arredamento inuit, ma non si può fare a meno di pensare che abbiano anche un valore simbolico. L'aspetto simbolico di certe parti dell'animale è ancora più evidente quando si tratta, nelle pratiche venatorie francesi attuali, della sorte riservata al ferum o al fegato del cinghiale (Fabre-Vassas 1982) o al trofeo di cervidi (Hell 1985). In parecchie società dell'Est indonesiano l'insieme del corpo animale rimanda, mediante le spartizioni rituali, alle categorie del corpo sociale. Infatti si è stabilita una corrispondenza fra un pezzo, spesso unito a un osso, e la Punizione di colui che lo riceve, con un riferimento, che però può anche non esserci, alla natura dell'essere dell'aldilà a cui il pezzo è inizialmente offerto. Ora esporremo degli esempi presi da due popolazioni lontane geograficamente (una è situata a Timor, l'altra a Bali) ma che hanno una certa somiglianza nei principi, ed evidenziano la cura classificatoria con cui la società cerca di iscrivere il suo ordine in quello fornitole dalla natura. Il primo esempio, che riguarda i Bunaq, montanari del centro del Timor, è interessante perché nella storia mitica di questa popolazione si trova il ricordo di spartizioni che giustificano e definiscono i rapporti gerarchici fra i villaggi e fra le «casate» all'interno dei villaggi. Sembra infatti che ogni qualvolta si verificava un mutamento in questi rapporti gerarchici, sia in seguito all'arrivo di nuovi venuti o perché aveva avuto luogo una trasmissione di titoli in seguito ad alleanze matrimoniali o ad estinzioni di discendenze, venissero sacrificati uno o più bufali per poter procedere a una spartizione che ratificasse la nuova situazione. Così, per giustificare questa o quella funzione svolta da questa o quella persona, si fa riferimento a una spartizione, pagu tilaq o pagupilaq1 , effettuata in un certo luogo con un bufalo di un certo nome. 95

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