Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

aristotelici: essere in condizione di potersi raddrizzare con l'evasio in marem. Diventa piuttosto quello di essere un maschio rovesciato. Ma nel senso prefigurato dalla Doctrina promiscua. Se infatti è vero che la donna è un uomo riverso, deve essere altrettanto vero che il maschio è una femmina rivoltata. Avrebbe detto Galeotto Marzio che la differenza nell'uomo sta nel fatto che un essere introverso (la donna) sta di fronte a un essere estroverso (l'uomo). VI. Arcangelo Piccolomini e tutti quei medici che avevano posto il problema della differenza nei termini che abbiamo descritto si trovavano di fronte alla convinzione che, se la donna può essere facilmente convertita in uomo, l'uomo non può essere facilmente mutato in donna. Anzi. Si sosteneva, in modo pressoché unanime, in quasi tutte le discipline, che le leggi della natura impediscono questo genere d'involuzione. Il Piccolomini, tutto sommato, non intende contestare la legge dell'evoluzione nella pratica. Ma insiste nella sua posizione dicendo che non si può fare a meno di ammettere che tutto è disposto come se questa possibilità di passare dalla «perfezione» maschile alla «imperfezione» femminile esistesse. Se infatti si mettesse in azione una sorta di aspirazione dell'apparato genitale maschile all'interno del ventre, il pene -dice-verrebbe a disporsi tra l'esterno e la vescica, la borsa scrotale verrebbe a collocarsi tra la vescica e l'intestino retto, i testicoli verrebbero a situarsi ai lati della coglia. Ciò che prima erano lo scroto, i testicoli e il pene diventano adesso l'utero, le ovaie e la vagina. Il fatto è che, a rigore, per il pensatore ferrarese, l'apparato genitale del maschio e quello della femmina sembrano essere due perché hanno un nome diverso, perché sono dislocati differentemente, perché si presentano in fla66

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