Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

presenti, costituiscono il terreno di cultura che alimenta il mio lavoro. In questi luoghi viventi, non solo tra questi muri, si sono consumati giorni di esercizio per trovare un modo di espressione. So di avere imparato poco. Siamo dei senza scuola. Ho rispettato la scuola di altri. Funi era un maestro ma il suo pensiero pittorico troppo lontano dalla mia utopia. Del resto anche Cézanne e Van Gogh erano dei grandi dilettanti. È detto nel senso di opposto ad una. pratica di linguaggio propria dei maestri artigiani (esempio gli anonimi ceramisti dell'antica Grecia). Il contrario di un'arte decorativa. Van Gogh se lo lasciavano predicare non avrebbe dipinto. E Cézanne escluso e cocciuto nel suo isolamento. In una pittura, intesa come sfi� da al quotidiano, gli impedimenti e il caso hanno grande significato. Vi sono impedimenti momentanei e altri connaturati all'arte. L'incidente che mi ha privato per un certo tempo del braccio sinistro ha portato a risolvere in modo nuovo alcune esigenze creative. Il disporre dei singoli colori in numero limitato per dipingere la luce e in generale le regole che via via presiedono al fare artistico sono impedimenti di carattere permanente. Una parte del risultato, per quanti sforzi si faccia, appartiene al caso. Gli impedimenti e il caso sono il sale della vita nel senso che fanno corpo con la vita stessa e ci aiutano, attraverso la fatica di porre riparo e comunque di risolvere le difficoltà, a strappare il velo che ci separa dalla realtà. La quale a conti fatti e cioè riportata all'orizzonte di ognuno di noi, si riduce a poca ed essenziale cosa. Una piccola palla calda con la quale giochiamo in infiniti passaggi per ricordarci il momento della nascita e presagire il distacco. Ernesto Treccani 201

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