Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

testa viene assolutamente per prima, e poi vengono le membra, cominciando dal femore, poi la scapola, per arrivare alla tibia, passare alle vertebre, al bacino e infine alle costole. Senza dubbio si potrebbe capire meglio il significato simbolico attribuito a ciascuna di queste ossa esaminando altre spartizioni effettuate nel contesto rituale balinese, ma questo ci porterebbe troppo lontano. L'esempio del taglio delle ossa a Tenganan è stato dato solo a motivo della sua chiarezza e perché appartiene allo stesso ambito culturale dei Bunaq nella misura in cui, nei due casi, la struttura ossea dell'animale è utilizzata soprattutto per rendere conto della struttura sociale. Esiste anche una certa parentela fra i codici simbolici che mettono in rapporto osso e funzione, privilegiando ora la sommità del corpo, la testa, ora i sostegni, le zampe. In effetti, molte altre parti dell'animale si potrebbero utilizzare come elementi del codice: il fegato, il cuore, i genitali, il sangue, il midollo, ecc. Ogni volta che, con una logica interna allo stesso corpo animale e al suo funzionamento biologico, si cerca di spiegare l'attribuzione simbolica dell'una o dell'altra parte di esso, si trova una giustificazione. Ciò che abbiamo tentato di mostrare è che questa giustificazione non può avere un valore universale; essa non può essere presa in considerazione se, nello stesso tempo, non corrisponde a una rappresentazione della struttura del corpo sociale, al ruolo che vi svolgono le persone cui vengono assegnati gli elementi del corpo animale, corrispondenza che spesso non può essere chiarita se non viene collegata con gli dei e con gli altri esseri dell'aldilà ai quali tali elementi vengono offerti per primi. Claudine Friedberg Traduzione di Eleonora Fiorani 113

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==