Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

aderente al modello posidoniano, Strabone cercò di adattare la teoria geoclimatica alla nuova situazione determinatasi dopo la conquista della Gallia da parte di Cesare, spiegando la differenziazione fra Galli e Germani a partire dalla collocazione geografica più «settentrionale» che caratterizzerebbe i secondi rispetto ai primi: attualmente tutti [i Galli] vivono in pace ed assoggettati, sotto l'impero dei Romani da cui sono stati vinti. Ma quello che ho detto di loro lo si evince egualmente dalle notizie sul loro passato, e dai costumi che continuano a prevalere tuttora fra i Germani. Questi popoli, infatti, non solo sono simili fra loro per la loro natura (cpuou;) e per il tipo di governo, ma sono anche imparentati fra loro e vivono in territori limitrofi, divisi dal fiume Reno, dalle caratteristiche in gran parte simili, anche se la Germania è collocata più a settentrione3s_ Sulla base di questo criterio, Strabone poteva recuperare pienamente la caratterizzazione posidoniana dei popoli settentrionali, che egli attribuisce, pure con gradazione diversa, ad ambedue i popoli: il territorio al di là del Reno, oltre il paese dei Celti, si estende verso oriente ed è abitato dai Germani, popolo che è del tutto simile a quello dei Celti, quale l'ho descritto, per le abitazioni, per l'abbigliamento e per il modo in cui vivono; la sola differenza, rispetto alla stirpe celtica, è che essi sono più selvaggi, più alti, ed hanno i capelli più biondi. Ritengo che sia questa la ragione per cui i Romani li chiamarono «Germani», in quanto volevano indicare in questo modo che essi erano «legittimi» (yviJmm) Galati, essendo il significato di «germano», nella lingua dei Romani, quello di «legittimo»36 . La paretimologia rivela assai bene le difficoltà incon92

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