aderente al modello posidoniano, Strabone cercò di adattare la teoria geoclimatica alla nuova situazione determinatasi dopo la conquista della Gallia da parte di Cesare, spiegando la differenziazione fra Galli e Germani a partire dalla collocazione geografica più «settentrionale» che caratterizzerebbe i secondi rispetto ai primi: attualmente tutti [i Galli] vivono in pace ed assoggettati, sotto l'impero dei Romani da cui sono stati vinti. Ma quello che ho detto di loro lo si evince egualmente dalle notizie sul loro passato, e dai costumi che continuano a prevalere tuttora fra i Germani. Questi popoli, infatti, non solo sono simili fra loro per la loro natura (cpuou;) e per il tipo di governo, ma sono anche imparentati fra loro e vivono in territori limitrofi, divisi dal fiume Reno, dalle caratteristiche in gran parte simili, anche se la Germania è collocata più a settentrione3s_ Sulla base di questo criterio, Strabone poteva recuperare pienamente la caratterizzazione posidoniana dei popoli settentrionali, che egli attribuisce, pure con gradazione diversa, ad ambedue i popoli: il territorio al di là del Reno, oltre il paese dei Celti, si estende verso oriente ed è abitato dai Germani, popolo che è del tutto simile a quello dei Celti, quale l'ho descritto, per le abitazioni, per l'abbigliamento e per il modo in cui vivono; la sola differenza, rispetto alla stirpe celtica, è che essi sono più selvaggi, più alti, ed hanno i capelli più biondi. Ritengo che sia questa la ragione per cui i Romani li chiamarono «Germani», in quanto volevano indicare in questo modo che essi erano «legittimi» (yviJmm) Galati, essendo il significato di «germano», nella lingua dei Romani, quello di «legittimo»36 . La paretimologia rivela assai bene le difficoltà incon92
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