Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

Matta, il rompicoglioni Incontro «segreto» in uno dei luoghi «segreti» di Matta. Ci troviamo in uno studio: tutti gli angoli e i recessi sono ingombri di abbozzi di sculture in plexiglas, di manifesti, di disegni, di incisioni non finite («faccio delle prove d'artista... ma non sono un artista»), di cubi di carta ritagliata e di altri lavori in corso. È qui che riceve - in tutta fretta, e in un interstizio vagamente non ufficiale, e nemmeno molto «reale» - le persone con le quali vuol prendere contatto in un altro posto che non sia il suo domicilio (anche questo indirizzo, peraltro, è «ultrasegreto», cioè noto a tutti, o quasi). Siccome ho già frequentato tutti i suoi studi e tutte le sue case, vale a dire le sue tane (dove ha riunito la sua «collezione privata»: gli oggetti prediletti più intensamente magici, oltre alla sua biblioteca), mi chiedo perché oggi mi sia stato dato un appuntamento in territorio neutro, fuori del «domicilio coniugale». Mistero, e relativa cascata di ... «siccome» (alla Lautréamont). Matta stabilisce tutto un ordine gerarchico dei visitatori, secondo criteri piuttosto comici, dei quali mi sfugge la logica, oppure secondo il capriccio di un suo uso personale del tempo. Mi chiedo che cosa abbia fatto azionare lo scambio che conduce a questo studio, dove egli lavora, 189

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