Il piccolo Hans - anno XX - n. 78 - estate 1993

Ludovico tra i briganti Ovvero l'etica della tarda età Negli incunaboli della vita di Svevo, quali li conosciamo soprattutto dal diario del fratello Elio, all'inizio del 1880, quando Ettore Schmitz, non ancora Italo Svevo, aveva diciotto anni, si fa menzione, tra gli altri scritti iniziati e non finiti, di una commedia, o testo teatrale, intitolato Ariosto Governatore. Non ne sappiamo di più: ma che l'estro creativo del giovinetto triestino potesse venire attratto, certo sulla scorta della lettura del Furioso, da quel particolaremomento della vita del poeta suo autore, è cosa che non può non destare, a sua volta, curiosità. Sarebbe certo ipotetico, e anche presuntuoso, figurarsi i motivi di questa scelta del giovane Svevo; non appare tuttavia improbabile che a muovere la sua fantasia sia stata una certa consapevolezza della inevitabile drammaticità di una situazione di alta responsabilità - il governatorato della Garfagnana - non solo aliena dalla immagine tradizionale di uno svagato uomo di corte intento - secondo un noto aneddoto ricordato anche da Freud' proprio all'inizio del suo scritto «Il poeta e la fantasia» - a inseguire sulla carta «corbellerie», ma un incarico e un carico cui, anche per personale testimonianza, non si sentiva adatto: «O re, o signor, non ci sono atto»2 . 173

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