mento e del nome del padre. A Roma l'adolescente veniva protetto con la bulla, una sorta di amuleto appeso al collo, da cui si separava solo con l'assunzione della toga virile. La produzione delle strisce riguarda invece la distribuzione delle razze, mette in crisi ogni divisione, razziale e sessuale e finanche la separazione dell'uomo dagli animali. Ciò che esse fanno apparire, non sono solo dunque i tratti del!'antico progenitore, sono i caratteri che sconfinando nel regno animale, collocano l'origine in una «razza estranea». L'affiorare, in diversa percentuale, di qualche «avanzo di sangue estraneo», ci spiega perché sia in rapporto al fattore ebraico che nei sogni viene a svolgersi, più in relazione ora ai nonni che ai genitori e alla loro guerra ormai conclusa, il confronto dei più diversi soggetti con il legame nascosto (hidden bound) che li imparenta e li trasforma. Vi è motivo di pensare a due gradi o a due tempi del1'analisi: quelli di un'analisi secondo l'Inc e quelli di un'analisi secondo l'Es. Quello tra i quaranta e i cinquant'anni è un periodo particolarmente significativo nella vita di una donna. Vi si collocano due soglie che mancano invece nell'esistenza dei soggetti di sesso maschile e che imprimono una nota di drammaticità particolare alla vita delle donne. La prima che assorbe a poco a poco tutti i pensieri delle donne, oggi sempre più numerose, che hanno rimandato di anno in anno la decisione se avere o non avere figli, si affaccia su un abisso: l'abisso di una sorta di non esistenza (non vixit) cui pare condannarle la perdita dell'ultima opportunità di avere un bambino, con l'aggravante di non riuscire a chiarire a se stesse, con l'unica prova veramente indiscutibile, a quale dei due sessi iscrivere la propria appartenenza. La seconda, lasciata passare l'unica chance in grado di dar loro una conferma non solo di essere donne ma anche di essere vive, sopravvissute al voto di morte che hanno sentito promanare dalla serie femminile (bi116
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