Il piccolo Hans - anno XX - n. 77 - primavera 1993

e della debolezza umana incarnata dalla tradizione sacerdotale, si traduce così nell'attesa del Dio-uomo, il Figlio dell'uomo, che incarna invece la speranza di un futuro migliore, in cui domini la giustizia. L'analisi dei Vangeli e l'esegesi critica, che spesso coincidono con le interpretazioni eretiche, spingono poi Bloch a vedere in Gesù precisamente l'uomo che si insedia al posto di Jahvé, al centro del mistero divino che viene così liberato dalla condizione di statica ipostasi. A Gesù spetta il titolo di Figlio dell'uomo, cioè figlio dell'Adamo celeste che per Bloch assume il ruolo che era stato dell'antidio Prometeo, che si precisa ora nella liberazione delle energie rivoluzionarie insite nell'ateismo escatologico. In questo contesto, come avveniva nelle concezioni religiose e nell'esperienza rivoluzionaria del monaco agostiniano Thomas Miintzer, grande ispiratore di Ernst Bloch, la liberazione dell'umanità si realizzerà in un futuro demitizzato e privato della sovranità divina1 • Pur muovendosi in una prospettiva atea, che come si è visto ha comunque la sua origine nell'interpretazione dei testi biblici e in una particolare lettura della figura di Cristo, Ernst Bloch arriva a indicare nella religione l'impulso originario e fondamentale della tensione verso il superamento della miseria e debolezza umana, verso la ricerca di senso in essa implicita. Da questo punto di vista egli indica nella Città di Dio di Agostino una delle fonti principali delle idee utopiche. In quest'opera infatti Agostino polemizza con la concezione ciclica del tempo propria del mondo pagano e svolge una serrata critica non solo della mitologia, ma anche della filosofia classica2 • Al sapiente pagano viene rimproverata proprio la mancanza della speranza che viene ora presentata da Agostino come virtù cristiana3 • In particolare Ernst Bloch si è concentrato sul momento conclusivo dell'opera, in cui Agostino parla delle età del mondo e della visione della beatitudine eterna. Dopo la sesta età, scrive Agostino, Dio si riposerà come in 22

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