Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

rità dello ius civile mettendo in dubbio che la sanzione che ha unito suo padre e sua madre corrisponda alla verità dei fatti. Se i suoi sono regolarmente sposati in ogni caso lui non c'entra, la sua famiglia è altrove e non regolarmente registrata, la sua nobiltà la pone al di fuori come la famiglia regale delle norme che regolamentano il passaggio da padre à figlio. È dunque su questa cerniera che si muovono Redon da una parte, Kubin dall'altra. Redon, vero figlio della madre, si inventa una discendenza paterna. Kubin ha un padre che ha a che fare con la tecnica e con la guerra. Tecnica e guerra sono i due aspetti con cui il bambino legge la scena primaria. Tecnica e guerra saranno perciò sempre nella vita dell'adulto i ritorni dei suoi sogni. Seconda anta: Alfred Kubin e la lavorazione del nome del padre L'essere-strappati-via è per Alfred Kubin un'espressione che vale sia per la donna, sia per il sogno, sia per se stesso. L'essere-strappato-via è innanzitutto la madre, sua madre, nel senso che la morte la strappò alla vita quando egli aveva nove anni, ma anche nel senso materiale del gesto che il padre compì di strappare dal letto di morte la "lunga salma" della donna consunta correndo disperato e invocando aiuto per tutta la casa. Anche il padre in quell'occasione fu strappato alla misura e alla compostezza che gli erano proprie. In Szene, Scena, una donna nuda è strappata dal letto e trascinata per la stanza nel tentativo di trattenere un uomo barbuto tutto intabarrato in un mantello che si allontana stringendo in mano uno scritto. Dunque le viene strappato, col pudore, un segreto. Ma lo strappo finale, il più terribile, è quello della morte che trascina per i capelli una donna inorridita verso la fossa appena scavata (La morte al lavoro). Sul fondo un cartello che ha la stessa forma allungata del foglio rubato 195

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==