Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

latile è un nibbio, che Leonardo in effetti usa come simbolo materno e che è legato al fascino del volo per via della peculiarità della sua coda; sbagliata perché la specie aviaria è rilevante per quel che riguarda l'interazione tra teoria sessuale e uso inconscio del linguaggio che è intrinseco alla storia della psicoanalisi. 25 Leonardo, Trattato della pittura, citato in Eissler K., 229. 26 Sull'intera questione dell'attribuzione di un elemento interno a un quadro a una persona o cosa esterni ad esso, si veda Derrida, Restitutions, in La vérité enpeinture, Paris, Flammarion, 1978. Questo punto inevitabilmente solleva la questione del feticismo, che ritroveremo qui e che Derrida ha affrontato in Restitutions. La formula è: restaurare vedendo ciò che non è presente. 27 Lettere tra Freud e Jung, cit. 28 Ibid., (corsivo mio) 29 Ibid. 30 «Per dirlo con una parola, o con un nome (e così termino): supponete che ci sia stato un fondatore o una fondatrice della psicoanalisi, un primo, o una prima analista. Prendiamo come indice il nome di Freud, semplicemente per designare in modo comodo e provvisorio questa funzione. [...] Supponete ora che questo fondatore, che si pone da sé, attraverso la parola, come istitutore del movimento analitico, abbia avuto bisogno di una parte supplementare. Ora, questo resto inanalizzato, che lo riferisce in ultima istanza a un esterno assoluto rispetto all'assetto analitico, non assolverà più il ruolo di una frontiera, non avrà la forma di un limite che circondi la psicoanalisi - al quale la psicoanalisi come teoria e come pratica non potrebbe quindi assolutamente avere avuto accesso - dato che non si tratta, per essa, di guadagnare terreno che fosse avanzato. Niente di tutto questo. Sarebbe, invece, questo inanalizzato, o sarebbe stato, ciò su cui, e intorno a cui, si sarebbe frattanto costruito e mobilitato il movimento analitico: tutto sarebbe stato costruito e calcolato affinché questo inanalizzato fosse ereditato, preservato, trasmesso intatto, come si fa nei lasciti, consolidato, incistato, crittato. Sarebbe esso a dare la propria struttura al movimento e alla sua architettura. La decrittazione, in queste condizioni, non potrebbe avvenire da parte di qualcosa che si ponesse semplicemente all'interno di ciò che si chiama ancora, provvisoriamente, la psicoanalisi». J. Derrida, Du tout, in La carte postale. De Socrate à Freud et au-delà, Paris, Flammarion, 1980, p. 547. 150

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