Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

menti di raggi. Non c'è occhio perché è percezione che «assorbe in sé il mondo senza il filtro e l'intoppo dell'occhio, direttamente, dal mondo esterno» (Cvetaeva). È quanto avviene a Schreber, il Presidente che ha «collegato» un sistema universale di raggi con la voluttà del proprio corpo. I raggi contrastano il «cosiddetto pensiero di non pensare a nulla» con «idiozie falsificate» che obbligano il Presidente a completare formule appena iniziate, provviste di senso minimo e ripetitivo. Noi siamo abituati a pensare come mediate dai cosiddetti cinque sensi tutte le impressioni che riceviamo dal mondo esterno, in particolare le sensazioni luminose e acustiche come mediate dall'occhio e dall'orecchio. In una situazione normale ciò può anche essere giusto. In un uomo invece che, come me, è entrato in rapporto con i raggi e la cui testa, in seguito a ciò, è per cosl dire illuminata dai raggi, questa rappresentazione non è esauriente. Io ho sensazioni luminose e acustiche le quali vengono proiettate direttamente dai raggi nel mio sistema nervoso interno e la cui recezione dunque non presuppone gli organi esterni della vista e dell'udito34. Percezioni proiettate direttamente nel sistema nervoso, senza intermediario. Percezioni su un vuoto essenziale di pensiero: altro che «cogito tacito». Ad esempio la linguistica poetica (basata sulla trappola dell'assonanza) degli uccelli miracolati: una straordinaria rappresentazione di come, dal mondo esterno (vento, uccelli), vengano significazioni ingannevoli e incerte. Siamo vicini alla cerchia di Stevens, col suo «angelo della realtà», dove troviamo macchie, assenza umana, nessun pensiero. Bere, being visible is being white, Is being of the solid of white, the accomplishment 81

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