Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

manipolabile era nel sogno verdastro, risultato di un impasto. Così quello dei colori dell'arcobaleno che Klee riteneva "sbagliato" o "in più", perché troppo simile nella sfumatura di violetto al contiguo, è l'introduzione nella scala cromatica della cura che altro non è che una direzione, un movimento, con una costruzione. Accanto al disegno più volte corretto della piccola figlia del dentista che muta in rombi i rami degli alberi, c'è un altro disegno: È una costruzione, una casa. I due colori intermedi della casa, intermedi perché si pongono tra l'azzurro del cielo e il verde del prato, sono il rosso e il giallo. Il tetto è rosso, i muri sono gialli. Questi due colori rosso e giallo, che sono poi i colori del sole, i colori del padre, segnano qui, in una costruzione, un passaggio dall'alto al basso. L'azzurro che sta in alto proprio grazie al giallo, si muta nel verde che sta in basso. Guardando il rosso, si produce un effetto cromatico per cui spostando lo sguardo si vede verde. Questa discesa, che ripete la ''Discesa dell'uomo'' darwiniana ripresa da Sergio Finzi, fu il contenzioso non risolto se non dalla morte di lui che diede inizio a una serie di sogni, tra una mia analizzante e il padre, momento l'adolescenza. Era come se il rapporto con il padre, molto complicato da un chiasmo linguistico, il padre detestava i tedeschi e simpatizzava per gli inglesi, lei, nata dopo la 55

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