gono vissute simultaneamente, perché questo è il rigore logico. Solo molto più tardi, quando all'attitudine teorica, che è quella da cui nasce per il soggetto la possibilità di pensare ma anche la possibilità di inventare, pensiamo alle due grandi invenzioni che sorte nell'ambito del "luogo della fobia" sostengono poi la struttura psichica del soggetto: le teorie sessuali infantili, e la fantasia di un "romanzo familiare'', quando al far teoria si sostituiranno gli accomodamenti già nevrotici, già compromissori che Freud con felice intuizione paragonò al far filosofia della scuola di Wundt, sarà possibile trovare una soluzione come quella del camionista: il movimento del rientro annulla il movimento dell'andata, ma non occorre che entrambi i movimenti siano simultanei. Che uno possa venire dopo l'altro comporta però qualcosa di grave: l'impossibilità che una rappresentazione li compendi. Quando i miei allievi mi chiedono perché pongo l'arte, la sua possibilità di esistere, a ridosso di quel tempo-spazio nell'infanzia che ho chiamato "luogo della fobia", cerco di mostrare loro le diverse scelte psichiche, nevrosi, psicosi, perversione, come diverse modalità di rispondere agli interrogativi "teorici", la nevrosi smorzandoli, la psicosi essendone devastati, la perversione ignorandoli giacché è l'unica, tra le modalità della psiche, a dare una risposta sessuale a una domanda di teoria. Se la genesi dell'opera d'arte sta per Klee nello sperma, ma l'anatomia di un uomo nudo rappresentato non è l'anatomia umana bensì l'anatomia del quadro, l'arte ha la stessa struttura del soggetto per il quale origine e anatomia non possono che appartenere alla rappresentazione. E questo è un punto fondamentale da cogliere se si vuol capire quale è la storia del1'arte e in che cosa si differenzia dalla perversione che più di ogni altra modalità psichica la corteggia e la mima. La nevrosi infatti ne è tenuta lontana dall'impossibilità di gestire in proprio una tecnica. L'affido a un gestore della 36
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