Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

vivere, tra la vita e la morte, quasi murata nel silenzio di questa letargia, non mi riconosce più e i suoi occhi sono velati dalla cataratta. In che misura veda, e quali ombre le passino davanti, se poi si veda morire: possiamo solo farne l'ipotesi. Ho detto spontaneamente di mia madre che era "murata"? In quella che si potrebbe chiamare la retorica della cecità, è una delle figure tipiche. La cieca di Rilke (die Blinde, è una donna, questa volta9 , e la grammatica de "l'aveugle" in francese non permette di distinguere un cieco da una cieca) dice i suoi "occhi murati" (vermauerten Augen). Questi muri piombati rinchiudono nella notte della cripta (i farisei ciechi sono "sepolcri imbiancati", il Samson di Milton si presenta come un morto vivente, esiliato dalla luce, sepolto in sé in una tomba in cammino: "Myselfmy sepulchre, a moving grave, buried.. . "10), tramezzano così dietro alle pareti di una prigione. Samson si dice doppiamente confinato, "in prigione nella prigione", non sapendo più quale "deplorare" (bewail) maggiormente, la letterale, quella di pietra, o l'altra, più interiore ancora, come "en abyme" dietro le pareti dell'occhio ( "Which shall Ifirst bewail,/ Thy bondage or lost sight,/ Prison within prison/ Inseparably dark? Thou art become (O worst imprisonment)/ The dungeon o/ thysel/"11). La claustrazione del cieco può quindi isolarlo dietro pareti nude. Deve allora far lavorare le mani e le unghie. Ma l'abisso dell'isolamento può anche restar liquido, come la materia dell'occhio, come le acque di un Narciso che non vedrebbe più nient'altro che se stesso, niente attorno a sé. L'isolamento speculare richiama allora l'insularità dell'immagine o ancora, per riflettere !"'abbandono" del cieco e la sua solitudine luttuosa, l'immagine dell'isola: "Sono un'isola", dice lei. Die Blinde: "Ich bin van allem verlassen. - / Ich bin eine Insel". E allo straniero venuto dal mare: "Ich bin eine Insel und allein "12 . Ma la solitudine è "ricca", l'insularità non isola o non "priva" di nulla poiché "tutti i colori sono tradotti (iibersetzt) in suoni e odori (in Gerà·usch 27

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