Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

torno al disegno dei fili di lingua, anzi tesso, con l'aiuto di tratti, aste e lettere, una tunica di scrittura dove catturare il corpo del disegno alla sua stessa nascita, impegnato come sono a comprenderlo senza artificio; perché tutto ciò ci capita in realtà, non è vero?, in un movimento di occhi e di vecchi, grazie agli dei e al due, al doglio e al duello (dell'"ella" ci aspetta forse, e dell"'egli", e quanto dovuto, un'isola [du/ile] o un lei [du/elleF, e tutta la famiglia di occhi "pers, glauchi"8 : Athena Glaukopis -, "perforanti". Athena Oxyderkès o Gorgopis -, o "perforati", tutti i "per" che ci implorano in segreto attraverso la filiazione omonimica dei "pères, padri" ciechi, delle "paires, paia" d'occhi, della vista che si "perd, perde", liberata all'alea dei significanti o al gioco di mosca cieca dei nomi propri [Perseo] di cui la Fortuna dagli occhi bendati sembra esser prodiga. Tra le due serie che ho appena evocato, il padre e l'occhio [oeil], si disegna la figura dell'avo [aieul][avus]. I vecchi ciechi attraversano in folla, è l'esperienza stessa dei padri, lo spazio delle nostre memorie. Se l'esperienza è l'autorità, come diceva Bataille, non è anche la cecità? Qui non si tratta di cedere al giubilo ludico, né di manipolare vittoriosamente parole o vocaboli. Al contrario, lei può sentirli risuonare per conto loro nel fondo del disegno, talvolta sulla sua stessa pelle; perché il rumore di queste sillabe vi sorge in anticipo, dei pezzi di parole lo parassitano, e per percepire questo assillo, bisogna abbandonarsi ai fantasmi del discorso chiudendo gli occhi). Economia del disegno, dunque. Il disegno torna sempre. Si rinuncia mai? Si fa mai lutto del disegno? La mia ipotesi di lavoro significava anche: lavoro del lutto. L'inconscio non rinuncia a nulla. In vita mia non ho mai più disegnato, nemmeno ho cercato di disegnare. Salvo l'inverno scorso, e ancora conservo l'archivio di questo disastro, quando mi venne il desiderio, e la tentazione, di schizzare il profilo di mia madre, che vegliavo al suo letto d'ospedale. Costretta a letto da un anno, in un mero soprav26

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