Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

to, un destino letterario, cioè che mi sarebbero successe molte cose cattive e poche buone. Ma sempre ho saputo che tutto questo, alla lunga, si sarebbe convertito in parole [...]. Ritorniamo a Milton. Consumò la vista a scrivere libelli in difesa dell'esecuzione del re ad opera del Parlamento. Milton dice che la perse volontariamente, difenden- . do la libertà; parla di questo nobile ufficio e non si lamenta di essere cieco [...] Trascorreva la maggior parte del suo tempo in solitudine, componeva versi e la sua memoria si era intensificata. Poteva ricordare a memoria quaranta o cinquanta endecasillabi senza confonderli e poi li dettava a chi andava a trovarlo. Così compose il poema. Ricordò e pensò al destino di Sansone tanto simile al suo, perché Cromwell era già morto ed era giunta l'ora della Restaurazione [...]. Ma Carlo II - figlio di Carlo I "Il Giustiziato"-, quando gli portarono l'elenco dei condannati a morte, prese la penna e disse, non senza nobiltà: "C'è qualcosa nella mia destra che si rifiuta di firmare una sentenza di morte''. Milton si salvò, e molti altri con lui. Scrisse, allora, Samson Agonistes3 • Genealogia singolare, singolare esposizione, espos1z10ne di sé tra tutti questi ciechi illustri che hanno memoria l'uno dell'altro, si salutano e si riconoscono nella notte. Borges aveva cominciato da Omero, finisce con Joyce e, sempre così modestamente, con l'autoritratto dell'autore da cieco, da uomo della memoria, subito dopo un'allusione alla castrazione: 22 Joyce portò una musicalità nuova all'inglese. E disse coraggiosamente (e falsamente) che "Di tutte le cose che mi sono capitate credo che la meno importante sia quella di essere diventato cieco". Ha realizzato parte della sua vasta opera nell'oscurità: perfezionando le frasi nella mente [...] Democrito di

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