Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

NOTE 1 G. Contini, La parte di Benedetto Croce nella cultura italiana, Torino, Einaudi, 19892 , p. 7. 2 La lettera è riportata nell'Introduzione di G. Zampa al Carteggio SvevoMontale, Milano, Mondadori, 1976, pp. XIV-XV. 3 Scrittori negli anni, Milano, il Saggiatore, 1963, p. 58. 4 G. Boine, Esperienza religiosa (1911), in Id., Laferita non chiusa, Modena, Guanda, 1939. Sulla ribellione di giovani come Boine e Michelstaedter alla circolarità onnicomprensiva proposta da Croce si veda D. Valli, Croce e Boine: la «condizione» del letterato italiano, «Lettere italiane», XXII (1970), pp. 325-350. ' A. Gargiulo, Felice chi orna una pietra dura, «La Fiera letteraria», n. 40 (1926), poi in Id., Scritti di estetica, a cura di A. Castigliani, Firenze, Le Monnier, 1952, pp. 244-249. 6 A. Gargiulo, Croce e la criticafigurativa, in Scritti di estetica, cit., pp. 3-13. Si tenga presente che in quegli anni Montale metteva alla pari Emilio Cecchi e Alfredo Gargiulo, definito nel Carteggio Svevo-Montale, cit. (lettere del 23 luglio e 26 novembre 1927) «miglior giudice di libri» e «nostro critico più profondo». 7 Il «Convegno» di Milano e il suo teatro, «Il Cittadino», 7 dicembre 1924. Per l'attività della rivista in campo letterario, teatrale e cinematografico cfr. Il «Convegno» di Enzo Ferrieri e la cultura europea dal 1920 al 1940, Amministrazione provinciale di Pavia e Fondo manoscritti dell'Università, Pavia, 1991 (per le letterature straniere si veda in particolare il contributo di M. Fancelli, pp. 127-135). 8 «Il Convegno», n. 6, 25 giugno 1927, pp. 324-338. 9 Ritratto di Wackenroder (recensione a B. Tecchi, Wackenroder, Edizioni di Salaria), «L'Ambrosiano», 29 luglio 1927. 10 B. Croce, Conversazioni critiche, Terza Serie, Bari, Laterza, 1931. Cito dall'ediz. 1951, pp. 46-47. 11 «In questi giorni dovrei pure finire quella "risposta a Benedetto" che mi è venuta un mezzo trattato, probabilmente pieno di cose sballatissime. Già, ma non ho mai potuto prender molto sul serio le questioni teoriche, se non come metafore provvisorie: e non credo molto a quello che dico», lettera a Montale del 27 ottobre 1928. La missiva è in gruppo di 38 tutte a Montale, appartenenti al Fondo Manoscritti di Autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia. 12 S. Solmi, La salute di Montaigne e altri scritti di letteraturafrancese, Milano-Napoli, Ricciardi, 19522 , pp. 64-84. 13 Un commentario, in La salute di Montaigne, cit., pp. 55-63 e Il pensiero di Alain, Milano, Scheiwiller, 1930. Montale, recensendo il libro su Alain in «Pegaso», n. 11, novembre 1930, torna sulla polemica anticrociana inaugurata da Gargiulo, per notare come solo «a cose fatte, attraverso la metafora della forma raggiunta, l'artista può avere chiarezza di sé. Chiarezza, s'intende, tutta formale e simbolica». 14 Un commentario, cit., p. 63. 197

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