Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

gone e contrasto rispetto agli antecessori. Per di più in Tradition and the Individua! Talent (1917) si legge che l'arte non fa progressi, ma il materiale dell'arte non è mai lo stesso: un itinerario di depersonalizzazione conduce alla reazione chimica in cui emozioni e sentimenti ordinari entrano ogni volta in una combinatoria che modifica l'ordine dell'esistente dando luogo a un evento che trascende il singolo poeta; perciò i componenti del processo artistico possono e devono essere interpretati tramite un'evidenza probatoria esterna, ma con la consapevolezza che l'artista è il filtro di un intero corso della civiltà, il medium di una passione diventata cosa30 . L'intersezione tra il fare e il riflettere sul fare, irreperibile entro il perimetro crociano, Montale la trova intorno al 1927 nell'incontro tra la scuola francese, empirista e razionalista, e la lezione metafisica degli anglosassoni. In un bilancio di molto posteriore due poeti saggisti e non due critici puri avranno il patronato sopra la vicenda di chi aveva sempre pensato che l'esperienza artistica sopravanza la pura teoria: «poeti della poesia, poeti per poeti» Valéry e Eliot gli appariranno come coloro che «hanno contribuito, almeno da noi, a quella presa di contatto con l'alta tradizione europea che da molti anni era andata perduta. Hanno richiamato i lettori italiani a una conoscenza meno superficiale del loro patrimonio poetico, a un senso più intimo del loro classicismo»31 . Maria Antonietta Grignani 196

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