Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

Warhol gioca in vari modi con quello spazio intermedio: nelle serie, il movimento da immagine a immagine - sempre tutte diverse l'una dall'altra per qualche dettaglio infimo del tratto o del colore - s'accompagna a un movimento da spazio vuoto a spazio vuoto tra un'immagine e l'altra. Come nell'esempio della ruota dentata di Leibniz, che girando lascia intravvedere un «trasparente artificiale» o «trasparente continuativo immaginario» che non è altro che un "fantasma sensitivo" o "fantasma di trasparenza"7 , il movimento dell'intra-immagine di Warhol fa sorgere un fantasma d'immagine nello spazio diventato continuo (e immaginario) che separa ciascuna rappresentazione di una scatoletta Campbell dall'altra. Il muro bianco della sala d'esposizione è ormai partecipe di quello spazio fantasma che appartiene all'immagine. Si forma qualcosa come una atmosfera in negativo - il rovescio dell'aura, ovvero l'aura di un nero invisibile. Ovvero l'aura diventata buco nero. Warhol è quasi riuscito a rappresentarla, questa aura negativa. Quando sovrappone una tinta piatta alle immagini della sedia elettrica, gioca con lo spazio-scarto tra l'immagine-atmosfera creata dal filtro del colore e l'immagine-rappresentazione. L'intera serie si trova in qualche modo riassunta in una serigrafia dove le due immagini si uniscono e si confondono in un nero unico: le forme della sedia elettrica non si intravvedono più se non da certe angolature, che lasciano emergere la brillantezza del pigmento nero. Qui, Warhol ha trattato l'atmosfera in negativo come se fosse un'immagine. 7. Un'immagine contaminata e di contaminazione. In breve, l'atmosfera auratica, sia che si offra assorbita e trasformata in luce nell'immagine visibile sia che si nasconda nel niente-da-vedere dell'intra-immagine di una serie, costituisce sempre il milieu della contaminazione. Perché questo milieu è la tessitura stessa dell'immagine visiva. War176

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==