3. Siamo arrivati a un risultato: la creazione poetica presuppone uno strato di sensazioni dal quale, a partire da un'atmosfera, emergono le associazioni, le analogie, le somiglianze delle forme. Ll coesistono, si incontrano, si mescolano ogni tipo di sensazioni (auditiva, visiva, tattile, cinestetica e altre, perché, come dice Pessoa, ogni tipo di volontà, ogni idea astratta produce delle sensazioni). Ora si può capire meglio che tra le parole e le cose si viene a stabilire un sistema d'impregnazione reciproca e di scambio tale che, per suo tramite, lo sguardo del sognatore o del poeta può transfigurare la visione del paesaggio. Ma non tutto è ancora chiaro. Dove, in quale spazio, coesistono dunque le sensazioni? Il processo di combinazione delle sensazioni non può essere totalmente inconscio, perché le linee melodiche sono orientate, e il poeta interviene attivamente nella loro costruzione. D'altra parte, lo spazio della coesistenza deve possedere le proprietà che permettono alle sensazioni di entrare in contatto, di attirarsi e di respingersi, di aderire le une alle altre. Questo spazio è il risultato di un certo regime della coscienza, quello dove si forma l'atmosfera. Diciamo, una tessitura particolare dell'immagine, tessitura che chiamerò di contaminazione - che rende possibile una molteplicità di accostamenti, di induzioni, di cattura della forma delle sensazioni. Abbiamo già tre nozioni nuove: il regime della coscienza, la tessitura dell'immagine e la forma della sensazione. Cercherò di essere breve e di andare dritto al mio scopo: mostrare che l'immagine - intesa come «milieu» e non come copia-rappresentazione - costituisce il luogo privilegiato della contaminazione poetica. Che cos'è la forma della sensazione? Un ritmo, o un fascio di ritmi. È il suo spazio-tempo, per esempio, il modo in cui un dolore si espande radialmente a partire da un punto del corpo. Consideriamo i due aspetti della sensazione, il soggettivo-qualitativo e l'oggettivo-rappresentativo: la 167
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