biti. Allora, non soltanto le parole scivolano sulle parole e le percezioni sulle percezioni, ma altri flussi sgorgano fuori o altre realtà (né linguistiche né percettive) emergono e scivolano come spinte dall'intensità stessa del flusso. È questo che si forma nello sguardo del sognatore -lo sguardo estetico - quando organizza le forme percepite in «linee melodiche». In questo brano del Libro dell'inquietudine si parla di «intenzione melodica»: «Tra mille case, tra spazialità di luci e di ombre - o piuttosto, di luce e di un po' meno luce - il mattino si snoda sopra la città. Non sembra che provenga dal sole, bensl dalla città, e che è dai muri e dai tetti che si stacca la luce che viene dall'alto - non da loro fisicamente, ma da loro perché sono là. Nel percepirlo, sento una grande speranza; ma riconosco che la speranza è letteraria. Mattino, primavera, speranza - si trovano legati musicalmente dalla stessa intenzione melodica: si trovano legati dentro all'anima dalla stessa memoria di un'eguale intenzione»5 • Che cos'è un'intenzione melodica? È un'unica curvatura di più blocchi o gruppi eterogenei di sensazioni. Non è ancora la linea, la curva ben tracciata - c'è l'intenzione della curva, il movimento verso la linea, verso l'equazione definita. Ecco che questo movimento, non ancora determinato ma che annuncia e avvia delle determinazioni, unisce insieme il mattino, la primavera e la speranza: una percezione, un sentimento, un'emozione letteraria. Pessoa parla di intenzione melodica, e non di una melodia, di una linea melodica, o di una forma. L'intenzione si disegna dentro a un milieu, quello delle frontiere o degli spazi interstiziali dove sorgono e si mescolano le sensazioni di ogni genere, milieu «indefinito» o «atmosferico» di cui i grigiori meteorologici che affollano il Libro dell'inquietudine non ne costituisce altro che la proiezione esteriore. Questo milieu, lo chiamerò dunque «atmosfera». L'atmosfera è una polvere di micro-sensazioni. Per meglio co165
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