parola di dare una rinnovata visione del mondo, affidando alla poesia il ruolo di «ufficiosa visione dell'Essere»15 e conc.ernendo essa «what will suffice» (O/ Modern Poetry, 1940), quello che basti alla nostra vita. Il problema del linguaggio, che non è esplicito in "Sunday Morning", vede la sua prima ampia riflessione in "The Man with the Blue Guitar'' di quattordici anni più tardi dove si trovano appaiati, ancora drammaticamente, i termini di pensiero e verità, Dichtung und Wahreit, l'immaginato e il reale e dove i versi - per stessa ammissione di Stevens - trattano «della realtà, dell'immaginazione, delle loro reciproche interrelazioni e dell'atteggiamento del poeta verso ognuna di esse»16 . La poesia in "Blue Guitar" è già in parte diventata metapoesia, poesia intrinsecamente tautologica che per parlare del mondo non può che parlare di se stessa («la poesia è il tema del poema») e del ruolo dell'immaginazione. Seguendo la concezione romantica secondo la quale la facoltà poetica, la forma immaginativa è il solo elemento in grado di pensare il contraddittorio e di operare la sintesi tra necessità e libertà, natura e arte, generale e particolare, verità e bellezza, Stevens perviene alla concezione della bellezza intesa, alla maniera di Shelling, come infinito espresso in modo finito. Stevens come i grandi Romantici crede nel potere dell'immaginazione: la realtà non è qualcosa che ci è dato una volta per tutte, ma è il prodotto di un interscambio tra mente e mondo, una meditazione sul mondo17 • L'immaginazione secondo Stevens, che riecheggia Blake e Coleridge, è «the power of the mind over the possibilities of things» il potere della mente sulle potenzialità delle cose, e «like light, it adds nothing, except itself» come la luce, l'immaginazione non aggiunge altro che se stessa18 . Sono questi temi, che si è cercato qui brevemente di mettere in luce, sono questi sentieri teorici e poetici quelli che, passata l'epoca delle istanze sociali, si affacciano alla mente 155
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