Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

una diversa natura di poeta, risalendo il corso di questa tradizione fino alle origini romantiche. Più che alla ripresa dei Metafisici, di Dante, dei Provenzali, di Baudelaire, la lirica di Stevens si riallaccia immediatamente alle matrici del Romanticismo inglese e tedesco e non solo nella disposizione sentimentale, nella Stimmung, ma per gli stessi temi affrontati, che non sono tanto quelli del crollo dei valori, dell'affresco sociale, del sogno storico, epico o morale, ma quelli della voce dell'Essere, della geometria analogica delle immagini, della lingua aurorale dell'ultima poesia ''Auroras of Autumn' '12. La spinta retorica della rarefazione, propria dell'ultimo periodo del poeta, tuttavia costringe a condividere il giudizio di Randall Jarrell quando notava che l'ultimo Stevens non è mai così astratto come quando dice di affidarsi soltanto alle sensazioni 13• L' attenzione alla lingua come fonte di sostanze metaforiche diventa raffinatissimo senso della parola, dell'astrazione verbale, del gioco fonico e musicale conducendo talvolta Stevens a cosmesi eccessive e a ghirigori linguistici davvero illusionistici e manierati. Il rischio è quello di eccedere nell'esotismo ornamentale, nell'alessandrino smaliziato o nel fumismo surrealista che hanno contrassegnato parte delle sue cose meno riuscite14 . La funzione della poesia, del resto, non è più nel Novecento di Stevens moralistica, ma ontologica, alla scoperta - attraverso il linguaggio - di una nuova condizione del reale non trascendente, o trascendente solo nel senso di una sua approfondita comprensione ed intuizione. Il fine rimarrà sempre quello della conquista del "senso evidente delle cose", e si dovrà dipingere «non l'idea ma la cosa stessa», finalmente consapevoli che «la realtà è un'attività dell'immaginazione più augusta», per citare i titoli di alcune sue poesie. L'essenza eccentrica e peculiare di Stevens, alla fine, deriva proprio dall'attenzione al linguaggio dell'immaginazione, dalla fiducia che egli assegnava alla capacità della 154

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