Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

sione perfetta a quanto ho cercato di formulare in questa sede: «Soltanto l'uomo di neve, l'uomo che è "esso stesso nulla", è libero dalle finzioni della fantasia e può guardare il "nulla che non è e il nulla che è". La produzione poetica più tarda di Stevens è legata senza rotture all'originaria intuizione del nulla, e il tema del nulla diventa a poco a poco preponderante» (p. 156). Miller cita alcuni degli ultimi versi di Stevens: «It is and it/ Is not and, therefore, is» («Esso è e esso/ Non è e, perciò, è»), e li definisce una «scoperta estatica», d'accordo, a mio giudizio, con l'interpretazione di Stevens di "The Snow Man". Per questo Miller scrive: «Al centro della poesia di Stevens c'è una precisa esperienza metafisica; anzi, questa esperienza va al di là della metafisica. Infatti, la metafisica tradizionale è basata su un dualismo che pone l'essere in un regno della trascendenza... La poesia della metamorfosi palpitante è l'unica ad essere vera per la fantasia e la realtà ad un tempo...» (pp. 159-160). Metamorfosi palpitante, vera ad un tempo, al di là della metafisica: questi sono termini di vasta portata, ma è la vasta problematica della realtà del nulla a richiederli. E dirò di più: credo che Freud fosse così sorpreso dalla singolarità delle sue stesse indagini in relazione al nulla - alla Verleugnung e al complesso di castrazione legati all'oggetto del feticista - perché esse portavano ad un ampliamento della nozione di realtà che egli non riusciva a definire chiaramente. (Ecco il perché della domanda di Laplanche e Pontalis a proposito di una presupposta fondazione della realtà da parte della Verleugnung.) Il problema si situa precisamente nell'ossimoro «dato di fatto della castrazione». A quanto sostiene Miller, questa frase è una formulazione metafisica: ristabilisce un dualismo di assenza e presenza nel quale l'inconscio diventa quel regno della trascendenza dove risiede la temibile verità dell'essere. Ciononostante, Freud ci ha realmente lasciato da risolvere l'enigma della sua riflessione, familiare ed estranea, sulla Ver142

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