bio forme qualitativamente e quantitativamente diverse di psicopatologia. Nelle nevrosi la conseguenza della Verleugnung di domande pulsionali conduce alla difesa, cosicché un'impostazione «appartiene all'Io, e l'altra, essendo rimossa, all'Es» (1940a, val. 11, p. 631). Perlomeno si potrebbe essere portati a pensarlo, se non fosse che la differenza fra il processo che ad esempio porta al feticismo - cioè il «tentativo mai completamente realizzato di staccarsi dalla realtà» - e il processo che porta alla nevrosi -il distacco incompleto da una pretesa dell'Es con la messa al bando di questa pretesa all'interno dello stesso Es - «è essenzialmente topica o strutturale, e non sempre è facile decidere con quale delle due possibilità abbiamo a che fare nella fattispecie. Esse hanno però un importante elemento comune, che è questo: qualunque cosa faccia l'Io nel suo sforzo di difendersi...». Tornando a La perdita di realtà nella nevrosi e nella psicosi, potremmo semplicemente dire che la Verleugnung costituisce il primo stadio comune a tutte le psicopatologie. La Verleugnung è quindi un meccanismo psichico generale. A questo punto troviamo effettivamente qualcosa di nuovo e sorprendente. In molte occasioni Freud aveva affermato che la pietra angolare della teoria psicoanalitica era la rimozione. Egli aveva senza dubbio analizzato molti altri meccanismi di difesa e non considerava più la rimozione sinonimo di difesa. Ma la rimozione rimaneva la pietra angolare in quanto meccanismo di difesa che permetteva una maggiore penetrazione della struttura dell'apparato psichico. Ora, alla fine dei suoi giorni, Freud sposta la sua attenzione: lo studio del feticismo ha fatto della Verleugnung la più comune strategia difensiva, e questo provoca un effetto considerevole sulla comprensione della realtà psichica: non si può più «dare per scontata la natura sintetica dei processi dell'Io». Tutto questo viene affermato da Freud. Ciò che invece non viene affermato ma, a mio parere, suggerito, soprattutto dalle sue osservazioni attor136
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