feticisti, e ogniqualvolta riusciamo a studiarli si rivelano mezze misure, tentativi incompiuti di operare il distacco dalla realtà. Al ripudio si accompagna tutte le volte un riconoscimento, sempre si instaurano due impostazioni contrastanti e tra loro indipendenti, le quali producono il dato di fatto di una scissione dell'Io (1940a, vol. 11, p. 630). Il termine tradotto con «accompagnarsi» è ergiinzen, che può significare «completare» o «integrare»5 • È possibile forse parafrasare le parole di Freud in questo modo: la fantasia che sostituisce la realtà rinnegata è mancante e aggiunta ad essa. Rammentiamo l'osservazione fatta in La perdita di realtà nella nevrosi e nella psicosi: il mondo della fantasia è «legato in modo labile» all'Io. L'idea che la Verleugnung sia sempre accompagnata da un riconoscimento, cioè che l'Io sia diviso tra il rifiuto della realtà e il sostituto per quella stessa realtà che è stata rifiutata, descrive la struttura del legame labile. E questa è esattamente la struttura del feticcio nel quale la realtà della differenza sessuale, della differenza tra i due sessi, è legata in modo labile alla fantasia di un sesso e del suo negativo. Si torna comunque al quesito sollevato precedentemente: come dobbiamo considerare la realtà della differenza se l'assenza e la presenza sono le sue integrazioni oscillanti? Proseguendo nella lettura di Freud, osserviamo che egli inizia ad usare i termini di vecchio e nuovo, familiare e sorprendente, sui quali abbiamo già posto l'accento: «I dati della scissione dell'Io da noi descritti qui non sono così nuovi e peregrini come a tutta prima possono sembrare» (vol. 11, p. 631). Questi dati sono validi anche per la nevrosi, per quella situazione familiare in cui l'Io si difende da una parte della realtà psichica: «Qualunque cosa faccia l'Io nel suo sforzo di difendersi, sia che rinneghi una parte del mondo esterno reale, sia che cerchi di ripudiare una pretesa pulsionale del mondo interno, mai il risultato è per133
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