Il piccolo Hans - anno XIX - n. 73 - primavera 1992

consisteva in una cintura di castità che avrebbe potuto essere indossata anche come costume da bagno: era un pezzo di tessuto che copriva completamente i genitali nascondendo la differenza (la sottolineatura è dell'autore) tra i sessi. Dall'analisi risultò che questa cintura significava sia che la donna è evirata sia che non lo è, autorizzando per di più l'ipotesi dell'evirazione dell'uomo: ciascuna di queste possibilità poteva nascondersi dietro la cintura di castità... (1927, vol. 10, p. 496). Dunque questo feticcio in particolare ha «una duplice derivazione da idee opposte» (ibidem). Questo è evidentemente un esempio in cui la differenza - «la distinzione» - viene compensata dalla castrazione. «Castrato» si riferisce chiaramente all'assenza del pene; «non castrato» si riferisce allora alla non-assenza, o presenza, del pene. Ma entrambe queste possibilità provengono da quella riserva della fantasia di cui Freud ha parlato in La perdita di realtà nella nevrosi e nella psicosi. Qui l'Io è diviso e oscilla tra due fantasie. La realtà inaccettabile non è l'assenza del pene, quanto la distinzione genitale stessa, com'è dimostrato dall'uso del feticcio che significa castrazione sia dell'uomo che della donna. Una cintura di castità che può essere indossata anche come costume da bagno ha caratteristiche di reversibilità. Può essere indossata dall'uomo come indumento intimo o come capo di vestiario, concede e toglie il pene ad entrambi i sessi. E ciascuna di queste possibilità diventa immediatamente l'altra: nel momento in cui la persona - uomo o donna - è castrata, l'altra non lo è, e cosl via senza fine. Troviamo qui una struttura che richiama le oscillazioni, non passibili di sintesi, osservate in ''The Snow Man". E proprio come in "The Snow Man", queste oscillazioni sono sviluppate dalla problematica del nulla, della castrazione. 128

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