di Bloom è molto sottile, ma dal momento che ogni elemento di "The Snow Man" sembra oscillare sempre più ad ogni nuova lettura, si rendono necessari sempre maggiori margini di sottigliezza. Come ogni distinzione diventa distinta da se stessa, così ciò che viene caratterizzato, la realtà stessa, comincia a cambiare, ad oscillare. Oppure a fluire, come suggerisce Helen Vendler. Come Bloom, la Vendler trova in "The Snow Man" un dialogo con la poesia romantica, ma si tratterebbe di un dialogo segreto con una poesia di Keats, "In Drear-Nighted December''. E come Bloom fa una sottile distinzione a proposito della critica dellapatheticfallacy, così la Vendler fa una sottile distinzione a proposito del dialogo segreto fra Stevens e Keats: «...Per Stevens il fascino della segretezza sorge dal desiderio di non tradire, in entrambi i sensi della parola, le oscillazioni contraddittorie del suo spirito. In "The Snow Man" egli voleva mostrare al contempo il suo accordo e disaccordo con l'idea keatsiana di amnesia della natura, considerando Keats un punto di partenza e tuttavia allontanandosi da lui... » (p. 57). Il linguaggio stesso della Vendler, nel suo gioco su «il desiderio di non tradire», ha al suo interno le proprie «oscillazioni contraddittorie». Unica tra i critici, la Vendler ricorre all'immaginario «liquido» per descrivere il modo in cui la poesia è fedele al suo segreto e simultaneo accordo e disaccordo con l'idea romantica della poesia del paesaggio: «Il mero tentativo di trovare un mezzo di soluzione verbale (come nelle meditazioni su Keats)... sembra non solo impossibile, ma fors'anche ingannevole. Se non c'è alcun mezzo di soluzione verbale, forse si possono solo immaginare due liquidi immiscibili dotati di una impermeabilità metonimica» (p. 58). Bloom, Miller e Vendler si trovano a dover elaborare un concetto di realtà che, come essi stessi concordano, dovrà essere in perenne oscillazione; perciò il loro linguaggio cerca delle modalità atte ad esprimere questo movimen118
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