Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

Paura. Dolore fisico del corpo smembrato, di carni e ossa maciullate. Gli uomini in guerra non sono che corpi, il "corpo" combattente: da mettere in salvo, da decimare, da contare, da recuperare, da esporre, da piangere. Le bombe mirano al corpo, e al cuore, di una nazione - il corpo del territorio martoriato dalle bombe, i corpi sotto le macerie, dopo l'esplosione della bomba ci si tasta il corpo. 1940. La scrittura con meticolosa quotidianità e con sempre più ossessiva attenzione mette a fuoco, ascolta, tasta corpi feriti, esamina cocci, individua e recupera resti, misura crateri: Londra, «la nostra maestosa città & tutto il resto... Oxford Street... John Lewis, Selfridges, Bourne and Hollingsworth, tutti i miei vecchi luoghi» - i quartieri di casa, «bucherellati e butterati», la casa, sventrata, un guscio vuoto e «altrimenti schegge di mattoni, e di legno» e infine c'è il corpo, provato, di Virginia. «La guerra significa avere soltanto sensazioni del corpo»: e la scrittura restituisce un corpo «a pezzi», che soprattutto si sente e si vede soffrire, degradato, umiliato, impotente e "bestiale" («ci gettammo pancia a terra»; «sono fuggita come un maialino»); un corpo in metamorfosi, che invecchia, avvizzisce come un fiore, si spolpa come un'arancia, stretto nella morsa di un tempo che in guerra sembra «accelerato», scandito non sugli anni o i giorni ma sugli attimi («... la vecchiaia - la sento. Raschio il fondo. Sono putrida»). La scrittura che ne vien fuori è essa stessa «a pezzi», esplosa: un volo spezzato, una voce continuamente rotta da rombi, colpi, fischi, esplosioni, black out, interferenze - la voce della \ guerra.' La guerra si è presa la vita, si prende la scrittura, colonizza la pagina, ne martoria il corpo, giorno dopo giorno la spolpa. Per farla tacere, non c'è che «correre alle dune e alla scogliera» o verso il fiume in piena, e smettere di scrivere: 29 dicembre 1940: «a questo punto il desiderio di scrivere questo diario è venuto meno». Rossana Bonadei 181

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