Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

vrosi di guerra e che nello sfondo lascia intravedere una nevrosi collegata al rapporto col padre e con il suo godimento, si giunge a una «guerra di natura», a un trauma originario che segna la storia dell'umanità. Le strisce, i colori, le macchie conducono al padre, ma al padre come progenitore della specie: sono queste le impronte di cui parlavamo. C'è in questi sogni quindi qualcosa che ci riporta indietro, come saltando il passaggio dell'adolescenza, verso i quattro anni, al primo tempo della vita sessuale umana. Freud parla infatti di due inizi della vita sessuale umana e considera questa la nozione più importante per la psicoanalisi e per la comprensione dell'uomo. Io preferisco parlare di due culmini della vita sessuale umana, proprio per sottolineare che sono due momenti di piena possibilità amorosa e orgastica. Il bambino di quattro anni ha un culmine, un picco di sessualità equivalente a quello che si raggiunge nell'adolescenza. Il dramma sta nel fatto che questi due culmini non sono successivi, sono compresenti in quanto esiste, sempre in attività, nella famiglia, l'altro culmine, l'altro picco della sessualità tenuto dal padre: il padre è qualcuno cui non si richiede di rinviare l'esercizio della sua sessualità. Nelle nevrosi di guerra in tempo di pace possiamo leggere un processo a ritroso che dalla fase del secondo culmine, cioè il momento in cui l'adolescente raggiunge, matura una propria sessualità che può risolvere il confronto nella distinzione, riporta alla fase del primo, della sessualità di un bambino schiacciato dalla presenza della strapotente sessualità paterna. Il disegno di un bambino nella fase di latenza e quindi in teoria in procinto di raggiungere una propria maturità dal confronto con il padre, dà un quadro della situazione. Il bambino in questo caso soffre di gravi disturbi psichici, di un grave disagio, è un bambino fobico che nonostante sia ormai grande non riesce a dormire da solo, 25

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