Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

Per molto tempo ho usato il tessuto come colore per i miei quadri: il colore dei tessuti mi offriva una tavolozza ricchissima di varianti; le varianti possono dipendere oltre che dalla tintura usata, dalla struttura della stoffa che ingabbia la luce in mille modi diversi. L'uso del tessuto come mezzo per rappresentare qualcosa mi ha dato l'abitudine di guardare alle stoffe come si guarda un quadro, un film, una persona. Lo spessore dei fili incrociati un racconto da seguire e da inventare perché sul tessuto, specialmente quello di uso quotidiano, la storia ufficiale ci ha detto ben poco. Così mi accorgo che questo manufatto scivola via dalla nostra vita. È sostituito da altri materiali, più resistenti ma apparentemente simili. Ma questi nuovi materiali sono privi di quella complicazione fatta di pieni e di vuoti, legati fra loro da una necessità indissolubile. Se partiamo dall'idea che la trama e l'ordito, cioè i pieni, sono il corpo del tessuto allora onestamente i vuoti devono essere la sua anima. Possiamo azzardare dunque che alcuni materiali nuovi siano sì più resistenti, più pratici, ma 161

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