Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

16 «Feroci uccelli, sul pasto appollaiati, I smantellavano rabbiosi un fradicio impiccato, I piantando come uncini i loro becchi impuri I dentro quello sfacelo sanguinante: Il due buchi gli occhi; greve, dalla pancia sfondata, pendeva sulle cosce l'intestino; I sazi di quelle oscene delizie, gli aguzzini I a colpi di becco l'avevano castrato. Il Più giù, coi musi alzati, era in fermento un branco di quadrupedi invidiosi; I simile a un boia in mezzo ai suoi garzoni, I una bestia più grande s'agitava fra loro.» 17 «Tu figlio di Citera, d'un cielo così bello, I sopportavi in silenzio questi oltraggi I espiando l'infamia dei tuoi culti, I la colpa che ti esclude dalla tomba. Il Impiccato grottesco, divido il tuo tormento! I A veder le tue membra dondolare I sentivo, come un vomito, salirmi fino ai denti I il gran fiume di fiele dei miei vecchi dolori; I per te, povero cristo caro alla mia memoria, I riprovai nella carne i becchi e le mascelle I dei corvi lancinanti, delle scure pantere I avvezze un tempo a masticarmi vivo.» 18 «Impiccato grottesco, divido il tuo tormento! » 19 «penso al mio grande cigno, ai gesti folli I che faceva, esule comico e sublime.» 20 «Il cielo era un incanto, un olio il mare I ma a me tutto era nero, tutto sangue I ormai! sepolto come avevo il cuore I nel rigido sudario di questa allegoria.» 21 «Nella tua isola, Venere! avevo visto in piedi I solo una forcasimbolo: e, appesa, la mia immagine... I O Dio, dammi il coraggio, la forza di guardare I senza provar disgusto la mia carne e il mio cuore! » 22 « ...sepolto come avevo il cuore I nel rigido sudario di questa allegoria.» 23 Prima della Grande Guerra si sarebbe molto sottolineata l'opposizione tra l'uccello, tutto gaio del primo verso e i feroci uccelli castratori del verso 29. La poesia non mi dice nulla di più se, fin dall'inizio, c'è, nell'aria, la presenza del fallo. 158

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