con la testa di Hermes, e con il pene eretto. Il confronto con il padre, i due culmini, non è abolito ma è mutato nel confronto degli elementi, l'inanimato, le due parastre, o la materia che dà segni di vita, le cime dei monti e il Vesuvio in Bruno. La mancanza degli arti mette in evidenza allora la teoria sessuale infantile di un pene segno del vivente che muta la pietra quadrangolare di confine in rappresentazione del vivente, dell'animato, purché la testa sia quella ermetica. Allora, è lo sguardo del vecchio Giuseppe che dà la prospettiva al quadro. L'imbrunire lo deforma con le sue ombre allungate. Al quadro, si sostituisce il rombo, l'Entstellung entra tra i confini di pietra. «Deformazione», il rombo è schiacciato, grande, pieno, formato dal corpo del bambino che forma l'angolo di sinistra, cui corrisponde a destra a chiudere il rombo il braccio piegato della Madonna. Questa deformazione contiene il ventre della Madre. Ma lo sguardo del vecchio Giuseppe è rivolto più in basso, e introduce lo spostamento. Un altro rombo, più piccolo diventa il centro del quadro, il luogo della nascita. Ed è uno spazio vuoto. Lo delimitano, senza chiuderlo, il piede proteso del bambino e due dita della Madonna. Pura forma geometrica che contiene potenzialmente tutte le forme, perché questo è lo spazio per crescere. Se è una crescita. Io credo che l'eroe con un'ala sola del Klee ventenne sia ancora il Klee malato, murato nella sua pelle, i cui tagli appaiono nei duemila disegni dell'ultimo anno della sua vita, ma sono sempre apparsi in tutto il corso della sua opera, a ferire il grottesco della coppia. Allora il punto di vista dell'infanzia, quello dal luogo della fobia, e quello dell'adolescenza all'indietro verso i· due culmini della sessualità nel dialogo con il padre, si uniscono a un terzo punto di vista, quello della vecchiaia, o della vicinanza alla morte, in cui l'artista si ritrova di fronte all'inceppo, ma all'inceppo di sempre, e nascono 95
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