Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

L'io scuoiato L'ultimo quadro è una Pietà. Ma di pietà ce n'è ben poca in Tiziano, se gran parte delle sue opere gli vengono rifiutate perché troppo crude o rivelatrici. E le opere rifiutate Tiziano le firma e le tiene per sé. Il penultimo quadro è uno scuoiamento. Marsia ha perso la gara con Apollo e il vinto paga pegno. Accanto, seduta, è la figura di un vecchio che osserva e si usa leggerla come quella di Tiziano stesso, pacato e al di fuori della mischia. Ma l'occhio che guarda lo spettatore è quello di Marsia rovesciato con i piedi in alto e la testa vicino a terra. È un occhio ritratto in modo che segua i movimenti di chi si sposta davanti al quadro. Un occhio solo. L'altro, ce l'ha in bocca un cagnolino. Questi sono in realtà i due occhi di Tiziano, uno che conosce il committente e l'altro non importa in pasto di chi è. Se Tiziano è la figura di vecchio seduto, Tiziano è anche la figura dal corpo scuoiato. E lo sguardo distaccato del vecchio guarda se stesso, uno terrorizzato dalla paura della peste, dalla vicinanza della morte, spellato da quella che gli altri leggono come una ripetuta sconfitta. Ma a morire di peste è suo figlio. E l'unico occhio di Marsia è 5

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