Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

bale? Forse in nessun'altra cultura il rituale di passaggio (di cui riconosciamo talune vestigia anche nella nostra civiltà) appare più complesso, più emozionante e più fieramente marcato nella carne che in quella aborigena australiana. I figli, a tempo debito, vengono letteralmente strappati alle madri, che in parte soffrono e in parte recitano l'opposizione e la disperazione; mentre i ragazzi, alla loro volta, in parte vivono e in parte drammatizzano lo spavento e il dolore. I maschi adulti iniziatori, in orchesche mascherature, recitano anch'essi con feroce durezza ma con altrettanta partecipazione emotiva il loro compito di educatori; dovendo trasmettere alla nuova generazione, nel breve tempo dell'iniziazione, tutto il sapere della loro esperienza, le tecniche di caccia e di guerra, i diritti e i doveri degli uomini, i loro miti, le loro storie e le loro abitudini palesi o segrete. I primitivi studiati da R6heim avrebbero trovato insomma eccellenti soluzioni culturali per controllare la loro pulsione di aggrappamento alla madre e i relativi fantasmi del loro mondo interiore, e si muoverebbero perciò lontano da lei abbastanza tranquilli e sicuri in un mondo esterno dalle risorse estremamente precarie; mentre noi civilizzati, impegnati a controllare e dominare un mondo esterno, che per quanto percorso e frugato resta pur sempre illimitato ed eterno, siamo in balia di un mondo interiore di cui non conosciamo altrettanto bene, se la psicoanalisi non ci soccorre, né la storia né la geografia. Tutti noi però, primitivi o civilizzati, restiamo, in un certo senso, soprattutto mammoni; troppo a lungo protetti e curati abbiamo paura, come i nevrotici e i bambini, di restare soli e al buio: la nostra fondamentale conquista fu il fuoco, capace di rischiarare le tenebre, e tutte le nostre istituzioni sono imperfetti tentativi di ricreare una madre. Le fiabe, quali creazioni primitive (precedenti, correlati o derivazioni di miti remoti, così come furono giudicate) o, come io credo, produzioni originali di quel che 194

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