Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

Solitamente il motto è dosato, retto da un equilibrio simmetrico, fatto di anagrammi, allitterazioni o inversioni di senso che pongono la struttura verbale in affinità all'immagine pittorica, quasi brevissimo carme dipinto. Si pensi al festina lente, il motto delle edizioni aldine raffigurato con il delfino che guizza attorno all'àncora, o in altra forma con un granchio sormontato da una farfalla: si instaura qui un gioco dialettico tra gravità e levità, concentrazione e rapidità, che ha indotto Italo Calvino a indicare questo emblema come la propria impresa18 • Invece nell'ignota latebat (che di per sé non è neppure un adagio, ma un frammento divelto da un contesto da decifrare) un termine rafforza l'altro solo in quanto lo ripete, Io rispecchia, nella ridondanza del pleonasmo. Questo effetto di risucchio, che stagna e insiste su se stesso, sembra riprodurre il vortice riflessivo della specularità. I due termini del motto agiscono infatti come due anelli concentrici, replicando l'implicazione tra triangolo visibile, triangolo invisibile riflesso e triangolo virtuale i cui lati uniscono la fonte dello sguardo, la squadra e il punto focale dello specchio. «Vi è un carattere autoreferenziale nei due termini del motto, forse parallelo all'immagine 'autoreferenziale' del triangolo riflesso nello specchio e al suggerimento che lo sguardo fisso della figura che li tiene in mano potrebbe volgersi alternativamente all'uno e all'altro, contemplando prima il triangolo riflesso, poi il triangolo percepito direttamente, e quindi il triangolo ripercepito nella sua rifessione»19 • Le ali sono in tal senso un riflesso dello slancio trasmesso alla mente dalla provvidenza divina, che, se non consente alla scienza un occhio alato, come nell'abbagliante immagine della medaglia di Leon Battista Alberti recante il sospeso QUID TUM20 , le offre però la possibilità di ruotare alternativamente lo sguardo orientandolo verso il basso, immergendolo nel flusso del divenire in cui vede riflessa la regolare e superiore curvatura del ciclo: essa è quindi scienza 144

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