Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

La complicanza dei nomi e degli pseudonimi ci libera dalla confusione delle lingue con cui ciascuno, come a Babele, scambia la lingua materna e la pa:i;-lata della propria specialità artigianale per la lingua di tutti gli .uomini. La caccia è aperta invece alla pantera della lingua che «si crede sia stata usata dall'uomo che non ebbe madre, che non prese latte, che non fu mai minore e non divenne adulto»32 • Sergio Pinzi NOTE 1 R. Jakobson, La charpente phonique du language, Paris, Les Editions de Minuit, 1980, p. 136 (traduzione mia). 2 Cfr. R. Jakobson, Il farsi e il disfarsi del linguaggio, Torino, Einaudi, 1971, p. 47 e p. 24. 3 Ivi, pp. 68-97. 4 R. Jakobson, La charpente phonique, cit., p. 234. 5 R. Jakobson, Il farsi e il disfarsi del linguaggio, cit., p. 81. 6 Ivi, p. 84. 7 Cfr. S. Finzi, Nevrosi di guerra in tempo di pace, Bari, Dedalo, 1989. 8 Cfr. V. Finzi Ghisi, La barriera delle tasse: l'apparato psichico e la sua rappresentazione nella storia di una fobia, «Il piccolo Hans», 31, luglio-settembre 1981; Niente cani, «Il piccolo Hans», 35, lugliosettembre 1982; Il fondamento psicotico della nevrosi, «Il piccolo Hans», 43, luglio-settembre 1984. ,· 9 Citato in P. Fabbri, A passion veduta: il vaglio semiotico, «VS», 47-48, maggio-dicembre 1987. 10 R. Jakobson, Essais de linguistique générale, tome 2, Paris, Les Editions de Minuit, 1973, p. 145. 11 E. Morante, L'isola di Arturo, Milano, Oscar Mondadori, 1969, p. 158. 37

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