Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

spermatica di Rabelais, il cuneo di Vico, il marchio letterale dell'evoluzione di Darwin)27 • Un glossario di forme universali ci mette di fronte, in questo sogno, alla sparizione della "punta" più alta, il campanile, e all'emergere di un sottostante, contraddittorio, massiccio rilievo statuario, tuttavia a punta - se gotico. In realtà ciò che avviene in questo sogno è il rovesciamento, cui ci indirizza l'ultima parola del racconto: «dietro», di un ordine universale, quello della chiesa, ma anche quello della famiglia e della genealogia. Come la donna che, rifiutando il cibo, mutava la pronuncia della parola legnami in leg-nami, la sognatrice, irridendo le deformi "grossezze" materne, sposta indietro il punto di articolazione della /g/ ottenendo, da legenda a glossario e da S. Angelo a gotico, che la lettera posta al centro del suo nome, Eugenia (j), venga a trovarsi all'inizio del suo cognome, Garlandi (g), e che alla sparizione del campanile paterno succeda l'erezione della sua propria fama. L'accentuata sottigliezza del sogno sta in definitiva a significare precisamente questo: la volontà, spregiata la generazione, di sposare la lingua. L'opzione per il versante della parola "moglie" non può che essere avvalorata, per uno scrittore, dall'aggrovigliato rotolamento linguale del gruppo consonantico centrale /gl/. Che cosa trasforma il sogno, che dovrebbe essere soprattutto preoccupato della continuazione del nostro sonno, in un inquieto linguista? Il traumatismo del risveglio. Nel saggio già ricordato su Linguaggio infantile, afasia e leggi fisiche, Jakobson racconta di aver osservato qualcosa del suo stesso linguaggio durante il sogno: «Recentemente la sveglia ha interrotto un mio sonno in cui sognavo di aver detto seme, e una volta svegliato sono stato si33

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