Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

... fè tre balzi; e funne udita chiara voce, ch'uscendo nominò Zerbino (XXIX,26). Momigliano commenta: Con questa nota limpida e straziante si suggella quella vita assorta in un solo pensiero. Il famoso "Fiordi... ligi" impallidisce al confronto32 . Si può essere o non essere d'accordo con lui. Certo si è che la «famosa» spezzatura, in due versi successivi, del nome dell'amata da parte di Brandimarte morente a Lipadusa segna uno dei momenti di più alta drammaticità del poema. Pari, forse, ai versi finali dove è ancora la voce a farsi udire, confermando e suggellando la figura «sì altiera al mondo e sì orgogliosa», di Rodomonte: Alle squallide ripe d'Acheronte sciolta dal corpo più freddo che ghiaccio bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa, che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa (XLVI,140). * ** La mia «lunga fedeltà»33 all'Orlando Furioso, non nasce, piuttosto insolitamente, dalla lettura - e reiterata rilettura - del testo, che verrà soltanto in seguito. All'inizio è stato il «teatro», nella fattispecie dell' «Opira i pupi», l' «Opera delle marionette». Qui, nel nudo stanzone attrezzato con panche di legno, con il «bibitaro» in un angolo che vendeva acqua e limone, gassose, «orzata», mi incantai, nella primissima adolescenza, per le storie di Orlando paladino, di Rinaldo, Re Carlo, Bradamante, Marfisa, Rodomonte, insieme con un pubblico che, con qualche studentello come me, era soprattutto composto - nella città di mare in cui vivevo - di quello che allora ancora si chiamava «il basso popolo»: murgtori, garzoni, pescatori, 200

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